Il nostro impegno verso i Parkinsoniani.
Le linee guida sulla malattia di Parkinson emanate dal Ministero della Sanità nel 2013 e aggiornate nel 2015, prevedono un raddoppio delle persone colpite da questa patologia nei prossimi venti anni, manifestando nel contempo un limite oggettivo nei confronti della patologia in assenza di guarigione e così si presentano: “Queste linee guida vogliono quindi costituire uno strumento utile a fornire chiarezza e supporto a tutti gli operatori sanitari coinvolti nella gestione del paziente affetto da malattia di Parkinson e a informare i pazienti e i loro familiari sulle raccomandazioni formulate nella diagnosi e nel trattamento della malattia”.
L’Associazione Parkinson Siena inizia il suo percorso associativo nel 2017, con venti soci iniziali e fortemente voluta dal primo Presidente Angiolino Guerrini, e nasce proprio per fornire supporto ai malati ed alle loro famiglie attraverso le attività associative e la sensibilizzazione della opinione pubblica, delle Istituzioni alle problematiche sociali e sanitarie conseguenti a questa patologia.
La Malattia di Parkinson è in aumento e ancora più preoccupante è la crescita delle diagnosi in persone più giovani. È stata definita una malattia pluriclasse, perché attraversa tutti i ceti sociali, dal nord a sud, da est a ovest, il genere maschile è il più colpito.
Ad oggi non si è scoperta la causa scatenante; si propongono alcune ipotesi, tra le quali l’inquinamento atmosferico, i pesticidi o le infezioni virali, o altro ancora. La ricerca scientifica è impegnata da anni, sembra vicina alla soluzione, ma ancora non l’ha raggiunta. Le cure farmacologiche – che sono volte alla riduzione dei sintomi più evidenti e al rallentamento del progredire della malattia – sono personalizzate, in quanto la patologia si manifesta in forme diverse nei diversi pazienti.
L’orientamento prevalente consiste nell’associare i farmaci alle attività terapeutiche, quali la fisioterapia e la logopedia; sono considerate valide anche altre attività motorie e olistiche. Importante è l’educazione alimentare poichè una cattiva abitudine nel nutrimento può contrastare l’assorbimento dei farmaci inficiandone l’efficacia.
Un sostegno psicologico è sovente necessario per affrontare le varie fasi di una malattia cronica degenerativa. Anche la famiglia è coinvolta e stravolta nelle consuetudini che si modificano.
La patologia richiede un approccio multidisciplinare alla persona le linee guida recitano:
”Si può ipotizzare, infatti, che il paziente parkinsoniano possa incontrare durante la sua storia di malattia numerose figure mediche (neurologo, medico di medicina generale, genetista, geriatra, fisiatra, neurofisiologo, neuroradiologo, psichiatra, neurochirurgo, ortopedico, urologo, nutrizionista), così come altre figure professionali socio-sanitarie (fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale, psicologo, infermiere, assistente sociale) che operano, nella maggior parte dei casi, in modo autonomo e non coordinato tra loro”. E ancora: “In termini di sanità pubblica è ancora carente nel nostro Paese l’idea di un governo clinico della malattia di Parkinson. È assente un documento nazionale programmatico sulla malattia …”.
Questa è la realtà dalla quale è partita la nostra Associazione che – come tante altre in tutto il paese- opera per consentire una migliore qualità della vita dei parkinsoniani e delle loro famiglie.
Organigramma attuale
BONUCCI Marinella Presidente
BERNARDI Antonio Vice
PARMIGIANI Mario Tesoriere
GAZZEI Barbara Segretario
CORSINI Andrea Consigliere
FOSI Gianni Consigliere
NICOLETTI Cristina Consigliere
PIGINO Giancarlo Consigliere
SENSI Silvano Consigliere